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giovedì 21 luglio 2016

Come usare l'iPad al Liceo

Si può davvero usare l'iPad al liceo? Alcuni dicono di sì e ne sostengono l'utilizzo, altri affermano che sia solo una via di distrazione per gli alunni. Da ex liceale e dopo aver usato l'iPad per due anni in classe e a casa vi posso garantire che l'iPad è lo strumento ottimale per lo studio. Il problema è che, come succede con tutti gli strumenti, se non lo si sa utilizzare adeguatamente risulta perfettamente inutile.
Quali sono quindi i vantaggi di questo aggeggio? Il primo e più importante motivo per cui ho voluto dotarmi di un'iPad è la possibilità di non portarsi in spalla 10 tomi e 20 quaderni ogni giorno. Per quanto sembri che questo problema ormai non interessi più, è sempre vero che lo zaino pesa e non fa piacere portarselo dietro. L'iPad è piccolo, pratico e soprattutto leggero, e permette di avere tutti i libri di cui abbiamo bisogno a portata tap in qualunque momento. In secondo luogo, ci permette di non sprecare più carta. Perché stampare fogli su fogli, calendari, presentazioni, immagini quando si possono comodamente visualizzare e modificare sull'iPad? Ed i vantaggi non sono solo questi.
Di seguito vi mostrerò alcune app e come le ho utilizzate per facilitarmi lo studio e (diciamolo pure) la vita.

mercoledì 27 aprile 2016

Uno strano ritorno

Non pensavo di avere ancora dei lettori, eppure il numero di visualizzazioni del blog continua a crescere. Perciò ho deciso di tornare a utilizzarlo e non consegnare i miei pensieri unicamente alla carta.


Dopo tanta inattività non so come ricominciare, quindi ricomincio da zero.

venerdì 24 gennaio 2014

La neve che (non) ci piace/cronache di una gita fittizia - parte seconda

Il teoretico terzo giorno fu il mio primo giorno di gita. Se non avete ancora letto la prima parte cliccate qui.

Da terzo giorno in poi iniziò tutto: il divertimento, le infinite ore in pullman, le poche ore da turisti, le notti in bianco, le nuove conoscenze. La maggior parte del tempo la passammo in pullman spostandoci da una città all'altra.

Terzo giorno
Posti visitati: città antica di Dali.


Eccoli!

giovedì 9 gennaio 2014

La neve che (non) ci piace/cronache di una gita fittizia - parte prima

Ogni anno AFS China organizza due gite rivolte agli exchange students sparsi per tutta la Terra di Mezzo (elfi e hobbit sono i benvenuti) alias gli sfortunati-fortunati che vi ci sono finiti. La prima gita di quest'anno si è svolta a metà Dicembre nella lontana provincia dello Yunnan 云南.Tutta la zona è caratterizzata da paesaggi bellissimi, antiche città cinesi e vestiti tradizionali; l'atmosfera è particolarmente cinese con un qualcosa di molto speciale dovuto all'architettura tipica di questo posto. Insomma, per passare una settimana qui bisogna essere proprio fortunati! Fortuna, la mia migliore amica!

Una delle tante meravigliose viste dello Yunnan
Tutto iniziò una nebbiosa Domenica mattina. Quasi tutti noi exchange students di Nanchino eravamo all'aeroporto della città insieme ad altri quattro amici. Per tutti era stato prenotato un uncio volo, ovvero per tutti tranne per me. Io avevo il volo solo un'ora dopo il loro quindi nulla mi preoccupava. Loro partirono, io attesi tranquilla il mio turno e venti minuti prima della partenza mi misi in coda per il check in. Solitamente in Cina tutto parte in ritardo, quindi non ero particolarmente agitata nonostante nessuno fosse ancora arrivato per far entrare i passeggeri. Cinque minuti dopo l'orario stabilito per la partenza una simpatica signorina arrivò e seminò il panico: il volo era stato ritardato di quattro ore.

martedì 12 novembre 2013

Vita in una scuola cinese

Eccomi di nuovo qui a raccontare del mio viaggio dopo ben due mesi. In uno dei prossimi post pubblicherò un video in cui spiegherò il perché di questo ritardo. Fino ad allora ecco a voi un po' di vita cinese.

Una parte importante di questa mia vita cinese è la scuola, a volte noiosa, a volte eccitante ma sempre lì pronta ad accoglierti per un'altra giornata. Quasi con gioia (oppure no) la mattina entro in quella classe e mi siedo al mio posto mentre sguardi curiosi indagano come se fosse il primo giorno eppure con più affetto. Non so se definirlo affetto sia giusto, ma giorno dopo giorno percepisco sempre meno rigidità nei miei confronti. Quei visi dai begli occhi a mandorla mi sorridono con più calore e familiarità.

Ho vissuto per due settimane in dormitorio con le ragazze e contrariamente alle mie aspettative si è rivelata una scelta piuttosto produttiva. Ho avuto l'occasione di mettere davvero a fuoco la vita dei miei compagni e ho realizzato che per loro la classe è ormai una famiglia che conta 55 persone me compresa. Ogni giorno è un'ottima occasione per entrare ancora di più nelle loro vite cercando di non fare troppo rumore; ogni giorno scopro qualcosa che mi fa sorridere.

Proprio come loro ogni giorno, anche io mi sono ritrovata immersa in una vita veramente da dormitorio. Eccone il timetable!

Ore 5.30 Sveglia! A meno che il suolo non sia bagnato, ci si sveglia a quest'ora. Cinque ragazze scivolano giù dai letti in ogni camera e si dividono il minuscolo bagno, i due lavandini e i pochi lavori domestici. Il tutto in mezz'ora.

Ore 6.00 In tutta la scuola risuona una canzoncina un po' militare che sveglia gli ultimi ritardatari. Dai dormitori improvvisamente si riversano nel campo di atletica fiumane di studenti del primo e del secondo anno pronti o meno alla fatidica corsetta mattutina di 800 metri. Incitati da un'odiosissima canzone militare con tanto di fischi e voci autoritarie gli atleti percorrono due volte la pista e ritornano al posto di partenza con facce degne di un film. Così, tutti sudati e affaticati si va a fare colazione in mensa. La colazione consiste, in uova sode, pane al vapore con crema di patate dolci o simili, zuppe strane e un po' di latte.

Parte della pista di atletica

lunedì 9 settembre 2013

Primi assaggi di Cina

Cina. Non più una parola, una speranza o un sogno. Cina, la mia realtà di tutti i giorni. Ormai è diventata un’abitudine per me svegliarmi alle sei, prendere il pullman della scuola, entrare in una classe ormai familiare, vivere in una famiglia cinese e percorrere le strade di Nanchino. Questo posto sta cominciando a somigliare alla mia concezione di casa, anche se prima non era così.

Quello che vi sto per racontare non è una favola, non ha un corso regolare. Quello che vi sto per raccontare è iniziato poco tempo fa. L’esperienza in sè iniziò a suo tempo un anno fa, anche se sono atterrata a Shanghai solo un paio di settimane fa. Inizialmente riuscire ad orientarsi in un ambiente nuovo è stato parecchio faticoso. I primissimi giorni tuttavia sono stata in ottima compagnia: exchange students italiani (resteranno nel mio cuore), stranieri e volontari più o meno pazzi. Tra una serata e l’atra, i primi pasti che rivoltavano lo stomaco e le notti insonni non ci siamo neanche resi conto di essere arrivati in Cina, se non per gli odori pungenti, il caldo soffocante e il cibo impossibile da mandare giù. Eppure eravamo insieme e nulla ci spaventava. Fino a quando ci siamo dovuti dividere. Ebbene la storia comincia così, con qualche lacrima e tanta paura di prendere quel treno che ci avrebbe portato finalmente a destinazione.

AFS students atterrati a Shanghai

giovedì 8 agosto 2013

Emozioni su emozioni

“Meglio tardi che mai”
recitava un vecchio detto. Ebbene tre settimane prima della partenza ovvero una settimana fa ho ricevuto placement e famiglia. Andrò a Nanjing nel Jiangsu, una città collocata all’incirca a metà della costa. Grande città ma non troppo per i cinesi, Nanjing (o Nanchino) conta otto milioni di più o meno felici abitanti che scorrazzano su quello che è il suolo di una delle Quattro Grandi Antiche Capitali della Cina. Attualmente secondo polo commerciale nella Cina dell’est dopo Shanghai, Nanchino è una delle principali città per quello che riguarda educazione, ricerca, turismo e trasporti; basti pensare che del trasporto pubbilco si occupano ben cinque compagnie! Nel 2014 ospiterà i Giochi Olimpici Giovanili Estivi ed io non vi potrò assistere poiché purtroppo sarò rispedita a casa a Giungo. In ogni caso, come dicevo, Nanjing è proprio una gran bella città, collegata a molte altre città della Cina attraverso le sue reti ferroviarie e le linee ad alta velocità.

Nanjing